Capitolo IV

Il monumento di Tommaso Rangone

Sopra la porta maggiore della chiesa di S. Guiliano (San Zulian ndr) ammirasi una statua fusa in bronzo, rappresentante un uomo seduto con un libro in mano, appoggiato ad un ginocchio, e cogli istrumenti d’alcune arti liberali all’intorno.

Quegli è Tommaso da Ravenna, che commise al Sansovino, a proprie spese, l’erezione di quella facciata, e professò con plauso la medicina, attendendo ancora, quat artium doctor, agli studi filologici, astronomici, e geografici.

Era propriamente di cognome Gianozzi o Gianotti, ma comunemente chiamavasi Rangone, per concessione di questa nobile famiglia.

Con la sua professione procacciossi molti onori e ricchezze, e mandò alla luce molti scritti, fra cui uno col quale pretendeva d’insegnare il metodo di protrarre la vita fino agli anni 120, età nemmeno raggiunta dallo stesso Rangone, che morì nel 1577 d’anni 94, e fu sepolto in chiesa di San Giuliano nel coro.

Colà rifacendosi nel 1823 il pavimento, si scoprì il di lui avello, consistente in un grandioso cassone di marmo, fatto in modo particolare, perché aveva l’incavo per la testa, per le spalle, e per le cosce ecc. del cadavere.

Ai lati del portale descritto, sono presenti due iscrizioni in due lingue diverse. Quali lingue sono? Suggerimento: xxxxxxx xxxxx

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